A cura del Comitato Tutela del Peglia
La presentazione di un progetto per la realizzazione di un mega impianto fotovoltaico di circa 40 ettari dislocato su tre campi in loc. San Faustino e San Bartolomeo nel Comune di Orvieto, sulle pendici del Peglia che guardano verso la Città del Corpus Domini, sta provocando una forte e diffusa protesta sul territorio, da parte di aziende agricole e agrituristiche, associazioni ambientali, Istituzioni, forze politiche e Cittadini.
Il progetto fotovoltaico è attualmente al vaglio della Regione Umbria nell’ambito della procedura VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), rispetto alla quale è prevista la possibilità di formulare osservazioni entro il 6 aprile 2021.
Gli impianti occuperanno una superficie lorda di circa 40 ettari e prevedono l’installazione di 74.356 pannelli fotovoltaici, determinando un impatto paesaggistico e naturalistico incompatibile con la bellezza dei luoghi e con i livelli di pianificazione esistente (PUT, PTCP e PRG) che individuano queste zone come aree di particolare interesse naturalistico, faunistico, vegetazionale, geologico e storico/artistico.
Siamo nel cuore dello STINA (Sistema di Interesse Naturalistico e Ambientale Monte Peglia e Selva di Meana istituito con L.R. 4/2000) e della Riserva della Biosfera UNESCO del Monte Peglia, un patrimonio di natura e paesaggio dell’Umbria e del mondo intero, luoghi che subirebbero un inconcepibile attacco alla integrità e alla bellezza diffusa che li caratterizza, ove non a caso si sono insediate e sviluppate numerose attività in armonia con l’ambiente, con particolare riferimento ad aziende attive nel turismo rurale e nel settore delle produzioni tipiche e biologiche.
Proprio per questo motivo, alcune aziende agricole e turistiche, che operano nella zona interessata dal progetto dei campi fotovoltaici, hanno formulato una serie di osservazioni a tutela dell’integrità del territorio e delle loro attività che hanno comportato nel tempo rilevanti investimenti e sforzi economici.
La protesta in corso ha provocato la spontanea aggregazione al Comitato Tutela del Monte Peglia, che raggruppa associazioni e Cittadini interessati, al fine di favorire lo scambio di informazioni e la massima partecipazione, che sarà garantita da petizioni ed ulteriori osservazioni, con l’intento non solo di bloccare il progetto “San Faustino FV”, ma anche di evitare che possano verificarsi episodi analoghi sul territorio regionale.
Per questo il Comitato da subito si rivolge alle Istituzioni interessate – Regione Umbria in testa – ed alle forze politiche, affinché si metta mano con massima urgenza alla normativa di settore che appare eccessivamente permeabile nei confronti di iniziative imprenditoriali ispirate da meri fini speculativi.
Auspica inoltre una ferma presa di posizione da parte di tutti i Sindaci dello STINA, indipendentemente dalle osservazioni che riterranno opportuno formulare, che ribadisca la vocazione del nostro territorio per preservare il patrimonio che miracolosamente la storia ci ha consegnato intatto, garantendo nei fatti ai cittadini che vi abitano la possibilità di vivere in loco, in armonia con il paesaggio che hanno ereditato.
Il Comitato è favorevole alla produzione di energia da fonti rinnovabili mediante impianti fotovoltaici, ma in aree idonee in cui non sia condotta un’agricoltura di qualità e non si vada a compromettere l’integrità agroecologica di luoghi dall’elevato interesse naturalistico per la conservazione della biodiversità, come del resto indicato dalle politiche nazionali e comunitarie. Non è invece favorevole ad impianti devastanti per il paesaggio, soprattutto laddove questo presenti caratteristiche di elevata qualità ambientale come quello delle colline orvietane.
A breve sarà pronta una raccolta di osservazioni che tutte e tutti potranno firmare per esprimere il proprio dissenso.
Orvieto, 3.3.2021
P.S. la documentazione progettuale è visionabile sul sito della Regione Umbria riguardante i procedimenti di VIA.
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